Compiano è un antico Borgo al centro dell’alta Val Taro, territorio emiliano in provincia di Parma, incuneato tra Liguria e Toscana.
L’abitato, circondato da possenti mura nelle quali si aprono tre porte orientate a est, a ovest e a nord, e si sviluppa ai piedi di un antico e imponente castello con quattro torri e una scalinata d’accesso che fiancheggia un rivellino, ultimo baluardo di difesa.
La via che percorre l’abitato è caratterizzata da un acciottolato bianco e nero che racconta la vita e i mestieri degli abitanti: la scarpa davanti alla porta del calzolaio, la rosa dei venti ad una delle porte di accesso, la scacchiera, il battesimo di Gesù.
Su un terrapieno che si affaccia su tutta la valle si trova la piazza principale “La Piazza” con la chiesa seicentesca di San Giovanni Battista; lungo la salita al castello si trovano il Palazzo ( Sec. XV°) del municipio con anvora visibile le antiche prigioni medioevali, la chiesa di San Rocco e la piazza della Cisterna nel cui sottosuolo venivano conservati cibi e acqua durante gli assedi o le guerre.
Il borgo è tagliato trasversalmente da strette e ripide vie dette “carubbi”, parola con chiara derivazione ligure (caruggi); Compiano infatti pur facendo parte della provincia di Parma ha un dialetto e influenze culturali e gastronomiche della vicina Liguria.
Il nome e le origini di Compiano risalgono al primo Medioevo; i resti della torre più antica della fortificazione di “Castrum cum Campoplano” edificata a difesa durante le lotte tra i feudi, sono verosimilmente del VIII° secolo.
La fortezza che si trovava in un punto strategico ossia all’incrocio delle due maggiori vie dell’epoca, la via Lucense che univa Lucca con Velleia e la via che risaliva la valle del Taro e giungeva in Liguria, assunse nei secoli una importante rilevanza politica economica e militare tanto che Enrico V, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1111 al 1125, emise un diploma (febbraio 1021) per confermare la proprietà di Compiano ( Campoplano) e del suo mercato al monastero di Bobbio, oggi in provincia di Piacenza.
Questo tipo di atto rientrava nelle pratiche comuni del Medioevo, dove i sovrani spesso riconoscevano e legittimavano i diritti di proprietà delle istituzioni religiose per garantirsi il loro sostegno e per consolidare il proprio potere.
I primi signori del feudo di Compiano furono i Malaspina che però nel 1141 furono costretti a cedere tutti i loro diritti al comune di Piacenza che, nel 1257 dopo importanti lavori di ampliamento e fortificazione lo cedette, insieme alla fortezza di Bardi, ai Landi, famiglia della più alta nobiltà piacentina che aveva investito grandi capitali nell’acquisto di poderi nelle alte valli del Taro e del Ceno.
Con i Landi Compiano divenne un importante principato.
Il capostipite della famiglia fu Ubertino, abile uomo politico capace di amicizie e alleanze con le case regnanti, in particolare con i ghibellini di Milano e il re di Sicilia Manfredi che gli diede in moglie la figlia Isabella.
La vittoria delle fazioni guelfe sui ghibellini misero in crisi il principato di Ubertino; nel 1270 Compiano subì un duro assedio da parte dei Fieschi di Lavagna che alla fine furono massacrati nella piana di Isola con l’aiuto delle vicine famiglie dei Granelli di Casaleto e i Lusardi di Montarsiccio.
A Ubertino morto nel 1298 successe il nipote Ubertino II che consolidò i possedimenti dei Landi nelle Valli ma si trovò a lottare con alterne vicende con le famiglie Visconti e Piccinino. Nel frattempo si erano costituiti tre rami della famiglia Landi proprietari dei castelli di Rivalta, Bardi e Compiano.
All’inizio del XVI° secolo due furono i personaggi che lo resero grande: Agostino dei Landi di Bardi e Federico I.
Nel 1532 Agostino sposò l’amata cugina Giulia di Compiano, riunì i due Feudi e trasformò il principato in uno stato solido e fiorente. Fu uomo molto abile, apprezzato dall’imperatore che gli concesse il privilegio di battere moneta, ma allo stesso tempo poco incline alla diplomazia e morì nel 1555.
Al figlio, principe Manfredo morto improvvisamente, succedette il fratello principe Claudio e a questi nel 1589 il figlio Federico II che fu investiti di tutti i titoli sulle Valli del Taro e del Ceno sia dall’imperatore Rodolfo II che dal re di Spagna Filippo II.
Federico II governò tra il 1590 e il 1650. Personaggio colto e illuminato dimostrò fermezza e diplomazia e con lui Compiano visse un felice periodo di espansione economica, mantenne la facoltà di coniare moneta, si oppose alle velleità espansioniste dei Farnese di Parma, curò gli interessi dei sudditi e dello stato. Realizzò molte opere pubbliche, istituì il Monte di Pietà delle granaglie, il Curatore degli orfani, la Pretura, il Tribunale ed la Magnifica Comunità di Compiano
Non ebbe figli maschi ma riuscì ad ottenere l’autorizzazione a nominare proprio successore la figlia Maria Polissena che sposò Gian Andrea Doria II. Alla morte di Maria Polissena, avvenuta nel 1679, i Farnese nel 1682 dopo lunghe trattative acquistarono dai Doria Landi, i feudi di Compiano e Bardi e così dopo 425 anni terminò la dominazione Landi.
Il Castello di Compiano in questo periodo subì la maggior parte delle modifiche architettoniche esterne e assunse l’aspetto odierno.
Estintasi anche la famiglia dei Farnese, nel 1731 il Ducato di Parma passò ai Borbone; successivamente tutta l’alta Val Taro fu aggregata all’impero di Napoleone.
Caduto Napoleone Compiano tornò a far parte del Ducato di Parma Piacenza e Guastalla sotto la sovranità dell’ex imperatrice Arciduchessa d’Austria Maria Luigia.
Dal 1821 al 1831 il castello di Compiano fu utilizzato come prigione militare e dal 1891 fu di proprietà privata e destinato, senza successo a divenire una casa di cura. A questo periodo risalgono le ultime modifiche alla facciata principale con l’apertura di finestre “gotiche” secondo la moda del momento. Dai primi anni del XX° secolo divenne sede di un collegio femminile fino a che, nel 1966, fu acquistato dalla Marchesa Lina Raimondi Gambarotta che ne fece la propria dimora e lo abitò fino alla sua morte nel 1987.
Oggi le stanze abitate dalla marchesa costituiscono il Museo Gambarotta, in un’area attigua è allestito l’unico museo italiano dedicato alla Massoneria; nelle altri parti del castello sono stai ricavati un hotel e un ristorante.
Attorno al Mille fu terra dei Malaspina sino al XII secolo quando cedettero il possesso di Compiano al comune di Piacenza che lo rese feudo dei Landi.[11]
Posto in posizione strategica a ridosso dei territori della repubblica di Genova fu considerato baluardo a difesa dell’accesso all’alta valle del fiume Taro, per tale motivo fu spesso al centro di dispute territoriali sino a che nel XV secolo fu conquistato da Filippo Maria Visconti che a sua volta lo donò a Niccolò Piccinino.[11]
A metà del XVI secolo Compiano entrò a far parte dei territori controllati dagli spagnoli venendo elevato al rango di contea da Carlo V che in seguito lo restituì ai Landi.
Passato nel 1626 ai Doria divenne possesso dei Farnese all’interno del ducato di Parma e Piacenza perdendo progressivamente di importanza.[11]
Durante la seconda guerra mondiale, nell’estate del 1944 la zona fu teatro dell’operazione Wallenstein, una serie di rastrellamenti di partigiani effettuati da forze nazi–fasciste
Il Castello Ubicato su di uno sperone roccioso che domina la Val di Taro, la prima menzione del maniero è del 1141 quando il castello era proprietà dei Malaspina, nei secoli passò di mano più volte: prima fu dei Landi, poi di Filippo Maria Visconti, per tornare nuovamente ai Landi. Divenuto possesso diretto dei Farnese fu trasformato in carcere nel XIX secolo e, successivamente, divenne proprietà del comune di Compiano.
Il castello si presenta a di quadrilatero irregolare fortificato con tre torri angolari e servito da un accesso tramite ponte in muratura protetto da un rivellino. I saloni interni si snodano intorno al cortile centrale e sono riccamente decorati.
( da Wikipedia)
Il legame con i Grimaldi di Monaco
IL LEGAME CON I GRIMALDI DI MONACO
Nel 1595 la Principessa Maria Landi, sorella di Federico II, andò in sposa a Ercole I Grimaldi, Signore di Monaco. Attraverso questo legame dinastico, il primo genito della coppia, Onorato, divenne nel 1612 il primo Principe di Monaco, col nome Onorato II.
Visite di SAS Il Principe Alberto II
Il Principe Alberto di Monaco in visita a Compiano
Bardi e Compiano in provincia di Parma (Italia) in festa, hanno accolto con gioia e partecipazione, Sua Altezza Serenissima Alberto II di Monaco, martedì 15 maggio 2018. Un appuntamento organizzato per celebrare le radici del principato di Monaco, della famiglia e del titolo nobiliare. Di seguito le immagini della giornata storica per la Val Ceno, con la visita nell’antico borgo di Bardi (Parma – Italia) e nel “castello”, un tempo appartenuto ai Principi Landi, di Sua Altezza Serenissima Alberto II di Monaco.
Ricordiamo che il legame tra i Landi e i Grimaldi nasce nel 1595 quando Maria Landi (sorella di Federico II), appartenente alla famiglia bardigiana, sposa Ercole Grimaldi di Monaco (il loro secondogenito, Onorato II, fu il primo principe di Monaco).
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