Il primo toponimo conosciuto è quello del centro abitato sorto nel V secolo su un precedente sito preromano, Ripiam Candidam o, ancora più anticamente, Candida Latinorum. Un’indagine archeologica degli anni settanta, porta alla luce la famosa “Brocchetta Pitagorica di Ripacandida” del V secolo a.C. che raffigura l’impatto, realmente avvenuto, di un grande meteorite sulla Terra e data Ripacandida al VII secolo a.C. Già alla fine del XIX secolo, però, lo storico lucano M. Lacava rinveniva alcune grotte di epoca archeolitica e pavimenti mosaici alle falde di Ripacandida. L’abitato moderno risale al tempo delle invasioni gotiche, quando gli abitanti dalla valle si trasferiscono sul colle, e costruiscono le loro case intorno al tempio dedicato a Giove (castello attuale-Chiesa Madre). I longobardi la fortificano con mura inframmezzate da torri. Subendo le varie dominazioni arriviamo alle prime fonti scritte del XI-XII secolo. La bolla papale di Eugenio III (1152) decreta la costruzione delle chiese di San Donato (l’unica ancora esistente), San Pietro, San Zaccaria, San Gregorio. Partecipa alla prima crociata, ed è iscritta nel catalogo dei Baroni con i suoi tredici nobili, con a capo il feudatario Ruggero Marescalco, per partecipare alla III crociata, quella di Guglielmo il Buono (1188-1198).
Cambia numerosi feudatari, Caracciolo, Grimaldi (signori di Monaco), Boccapianola, Tironi. L’ultimo padrone è il duca Mazzacara (1806). Il 5 ottobre 1571 partecipa alla vittoriosa battaglia di Lepanto con un folto numero di cittadini fra i quali Gian Lorenzo Lioy. Era questo il periodo in cui il feudo apparteneva ai Grimaldi Principi di Monaco, Marchesi di Campagna e Signori di Ripacandida dal 1532 al 1641. Tra cinquecento e settecento è sede di uno studio di Teologia. Nell’aprile del 1861, si schierò con i briganti capeggiati da Carmine Crocco.
Il legame con i Grimaldi di Monaco
Nel 1532, distratto dallo Stato feudale melfese, Ripacandida divenne signoria dei Grimaldi, signori sovrani di Monaco, marchesi dello Stato feudale di Campagna su concessione di Carlo V d’Asburgo re di Spagna e di Napoli.
Ripacandida sotto il nuovo regime vide il rifiorire della società locale e di conseguenza ebbe la ricostruzione del centro abitato. Tra le numerose costruzioni di rilievo erette nel periodo feudale grimaldino, perdurato fino al 1641, si evidenzia il castello, trasformato in palazzo feudale, e la chiesa collegiata dedicata a S. Maria del Sepolcro innalzata a tale grado ecclesiastico nel 1540. Anche i pregevoli affreschi della chiesa di San Donato furono in buona parte realizzati nel periodo.
I primi contatti col Principato, iniziarono nel 1997, in occasione dei festeggiamenti per il 7° centenario della presenza della Dinastia Grimaldi sulla rocca di Monaco.
Nel 2018 l’amministrazione comunale riprese i contatti col Principato e nel 2020, con Delibera di Consiglio n. 33/2020, il Comune è entrato ufficialmente a far parte dell’Associazione Siti Storici Grimaldi.
Il 3 ottobre 2022 il Principe Alberto II ha fatto visita alla cittadina lucana, accolto dal Sindaco Giuseppe Sarcuno e ha inaugurato la targa relativa al riconoscimento di Sito Storico Grimaldi e la lapide marmorea in ricordo della visita. L’amministrazione Comunale, nell’occasione ha intitolato ai Principi Grimaldi il belvedere limitrofo alla piazza principale.
Visite di SAS Il Principe Alberto II
Visita di S.A.S. Principe Alberto a Ripacandida
Il 3 novembre 2022, Il principe Alberto II di Monaco è stato in visita per la prima volta a Ripacandida, nel Potentino. Il Comune dal 2020 ha aderito all’associazione Siti storici Grimaldi di Monaco, di cui fanno parte cittadine italiane e francesi che per motivi storici e culturali sono collegate al Principato. Il principe è stato accolto dal sindaco Giuseppe Sarcuno, dall’amministrazione comunale e regionale e dal presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano. “Questo primo viaggio del sovrano monegasco – ha detto il primo cittadino – nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale di riscoprire l’identità e la storia di Ripacandida e offrire alla comunità un’occasione di confronto, di crescita e sviluppo“. Il principe ha visitato le testimonianze storiche e architettoniche relative al periodo di amministrazione feudale della Signoria di Ripacandida sottoposta ai Grimaldi per concessione imperiale di Carlo V d’Asburgo il 23 luglio 1532. In quel periodo furono costruiti la chiesa madre di S. Maria del Sepolcro, il castello, le mura difensive, alcuni edifici nobiliari. Gli stessi affreschi della chiesa di San Donato furono in gran parte realizzati nel lungo periodo di amministrazione monegasca, età in cui la cittadina ha dato i natali a personaggi illustri come Potenziano Lioy, governatore a Terlizzi per i Grimaldi di Monaco, il religioso teatino don Andrea Molfese, uno dei più illustri giuristi napoletani dell’epoca. In occasione della visita, l’amministrazione comunale ha organizzato due giorni di festa.
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