La cittadina è tra i centri culturali più importanti delle comunità albanesi d’Italia e conserva la lingua albanese, il rito bizantino, i costumi, la cultura e l’identità etnica propria d’origine. È sede del “Collegio Italo-Albanese di Sant’Adriano” (1732–1794), importante organismo religioso e culturale per la conservazione del rito orientale e delle tradizioni patrie, faro del patrimonio identitario albanese, in cui si formò l’intellighentia italo-albanese del continente. Fa parte della circoscrizione della Chiesa Italo-Albanese dell’Eparchia di Lungro.
Nella frazione Macchia Albanese, posta a 418 metri s.l.m., è nato Girolamo De Rada, sommo vate arbëresh, padre della letteratura albanese moderna.
Da anni la musica, il canto e le nuove sonorità degli albanesi d’Italia sono raggruppate qui ne “Il Festival della Canzone Arbëreshe”.
San Demetrio Corone fu costruito sul finire del XV secolo da esuli albanesi costretti all’esilio dal dominio incombente turco-musulmano nei Balcani. I suoi fondatori vi giunsero dall’Albania nel 1471, più tardi giunsero gli Arvaniti (greco-albanesi) della seconda diaspora e Greci dalla città di Corone in Morea (Grecia) tra il 1532 e il 1534.[4][5]
Gli esuli albanesi costruirono il centro abitato presso l’antico oratorio di Sant’Adriano, dove nel X secolo San Nilo di Rossano si era rifugiato a pregare, con dimora in una grotta, creando una vita monastica basiliana locale. Tuttavia la zona fu abitata in epoca precedente, sempre risalente a insediamenti di monaci orientali (VII secolo). Il primo nucleo abitativo era conosciuto in latino con il nome di Situ Sancti Dimitri, anche se i suoi abitanti lo chiamarono da sempre katundi i Shën Mitrit. Testimonianza del fatto che preesisteva un piccolo monastero all’arrivo dei albanesi è data dalle Capitolazioni del 3 novembre 1471, quando l’abate archimandrita Paolo Greco si recò presso il notaio De Angelis per rogare un atto che registrò l’impegno ad accogliere i profughi albanesi a seguito del Duca Teodoro Lopez nel casale di San Demetrio, con la facoltà di coltivarne le terre.
Nel 1524 si ebbe una nuova immigrazione albanese in seguito alla guerra che Carlo V condusse contro i turchi: gli albanesi di Corone, città della Morea, oggi Peloponneso, vennero accolti dall’Imperatore nel Regno di Napoli e si distribuirono nei vari paesi fondati dai loro predecessori, fra cui San Demetrio. Dopo la costituzione del Regno d’Italia il nome “Corone”, in ricordo della diaspora albanese, in particolare della seconda, venne aggiunto al comune (1863).
San Demetrio Corone è sede del Collegio Italo-Albanese di Sant’Adriano: chiamato in origine Collegio Corsini, fu istituito da papa Clemente XII nel 1732 a San Benedetto Ullano, allo scopo di preparare il clero italo-albanese alla conservazione del rito bizantino-greco. Fu poi trasferito a San Demetrio Corone nel 1794, a seguito di richiesta del vescovo Francesco Bugliari. Dal 1794 la storia del territorio è profondamente legata a quella del Collegio, fondato da re Ferdinando IV al posto del soppresso monastero. Esso divenne un importante organismo culturale degli albanesi d’Italia, nonché il primo istituto di formazione culturale in Calabria, dalle cui mura uscirono luminose figure del Risorgimento italiano come Agesilao Milano (1830-1856) e Domenico Mauro (1812-1873), e letterati e giuristi come Cesare Marini (1792-1865) e Girolamo De Rada (1814-1903).
Il legame con i Grimaldi di Monaco
La baronia di San Demetrio era stata concessa nel 1309 a Rainieri I Grimaldi da Roberto I d’Angiò, detto il Saggio, di Napoli.
Passò al figlio Vinciguerra che la donò, contemporaneamente alla signoria di Cagnes, al fratello Carlo, signore di Monaco dal 1331, signore di Mentone nel 1346 e di Roquebrune nel 1355.
Il territorio fu ripetutamente confiscato e concesso, prima che il re Luigi III di Napoli, con lettera del 20 febbraio 1421, con lettera datata Aversa, restituisse la baronia ad Ambroise, Antoine e Jean I, signori di Monaco, in compenso dei servizi della loro flotta.
Visite di SAS Il Principe Alberto II
S.A.S. il Principe Alberto di Monaco in visita a San Demetrio Corone
Il principe Alberto II di Monaco è cittadino onorario di San Demetrio Corone, mentre si gettano le basi per un programma di interscambi culturali che vedono il centro arbereshe del cosentino inserito nell’associazione che comprende oltre cento comuni, tra francesi e italiani, un tempo antichi feudi del Principato o che hanno avuto rapporti storici con la famiglia Grimaldi.
Giovedì 9 maggio la visita ufficiale di Alberto II a San Demetrio ha suggellato questo legame. Il sovrano, accompagnato dall’ambasciatore monegasco in Italia e dal suo entourage, è stato accolto nel piazzale antistante la Chiesa di Sant’Adriano dal sindaco Salvatore Lamirata, dal Presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, dal Prefetto Paola Galeone e dall’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano unitamente ad altre autorità militari, civili e religiose. A salutare il suo arrivo l’esibizione del gruppo folkloristico sandemetrese “Lulet e rea”, prima di visitare la basilica e di scoprire la targa commemorativa della visita sulla facciata sud dello storico Collegio. Nella stessa occasione è stata scoperta anche una targa stradale attestante l’adesione del Comune all’associazione dei siti appartenuti ai Grimaldi, presieduta dallo stesso Alberto II. All’interno della sala teatro, dove un rigido protocollo ha disciplinato gli accessi, dopo l’esecuzione dell’inno italiano e dell’inno monegasco, il sindaco Lamirata ha ribadito come il ritrovato legame tra le due comunità possa tradursi in un elemento di crescita e di sviluppo. Onorato si è detto il principe Alberto, ricordando come proprio San Demetrio Corone, di cui Ranieri I Grimaldi fu nominato barone nei primi anni del 1300 dall’allora re Roberto D’Angiò per meriti militari, rappresenti il primo feudo esterno della famiglia reale. Il sovrano ha poi consegnato al sindaco una riproduzione del documento che attesta il legame storico tra il Principato di Monaco e San Demetrio Corone.
Nel suo discorso ha detto tra l’altro il Principe : « Venire a San Demetrio significa venire in un paese che è certamente, cronologicamente, la prima roccaforte esterna della mia famiglia……. Ho voluto che questo evento fosse un’occasione per vivere nel presente ciò che ci lega del passato, dando l’opportunità alla ricchezza culturale, patrimoniale ed economica dei territori che costituiscono una sorta di circolo di amicizia con il Principato, di farsi conoscere da esso, dai suoi abitanti e dai suoi visitatori ».
Posizione
Contatti
COMUNE DI SAN DEMETRIO CORONE
Via Domenico Mauro 82 – 87069 San Demetrio Corone
Tel. 0984-956003 – Fax 0984-956966
Email: posta@comune.sandemetriocorone.cs.it
Web: www.comune.sandemetriocorone.cs.it